“Già arrivare in una struttura colorata, con giardino, alberi, giochi mi ha sollevato l'animo. Il personale gentile e sorridente, ci accoglie come se aspettasse solo noi e ci conoscesse da tempo e ci mette poco per farci sentire a casa”.
“Il lavoro di squadra fa tutta la differenza, tutti remiamo nella stessa direzione: medici, infermieri, terapisti, insegnanti, operatori, assistenti e noi genitori, che ci sentiamo meno soli e abbiamo tante occasioni di condividere le nostre preoccupazioni”.
“Quando mi scontro con le difficoltà legate al mio lavoro, penso agli occhi dei genitori che ascoltano le nostre proposte, all’impegno delle famiglie che partecipano ai nostri progetti di ricerca con la speranza di poter essere di aiuto alle famiglie che verranno dopo di loro”.
“E’ un modo di lavorare che risulta fruttuoso per i nostri pazienti, ma che fa crescere anche noi, ci insegna la vita, ci porta a rivedere la scala dei valori, ci fa leggere e affrontare anche le situazioni della nostra vita con occhi, pensieri e comportamenti nuovi”.
Dopo un iter pesante fatto di terapia intensiva e ricoveri ospedalieri, la speranza di una famiglia si riaccende grazie alla sede di Lecce e alla sensibilità dei suoi operatori.
Mi chiamo Giulia e sono nata l’11 aprile di vent’anni fa.
Attilio ha seguito un progetto sperimentale per bambini con autismo presso il Centro di Cava de’ Tirreni. Il racconto dei suoi genitori.
La testimonianza di una mamma sul pellegrinaggio a Lourdes con La Nostra Famiglia. Non è stato un evento straordinario a rimanerle impresso nel cuore, bensì tanti piccoli gesti, semplici parole, quotidiani incontri, che le hanno restituito una pace grande, piena, vera.
Qui a Carate nessuno dice ai nostri figli che hanno le ali troppo piccole per volare: forse per questo loro ce la fanno e raggiungono risultati che la scienza non credeva possibili.
Non accade mai come nei film: per un genitore l’uscita dal coma è spesso un percorso molto lungo, che passa da sentimenti di dolore alla speranza del risveglio. Con la convinzione che il figlio in qualche modo ascolti.