• Home

Il Centro 0-3 dell’IRCCS Medea sta coinvolgendo mamme con neonati di 2 mesi di età in una nuova ricerca finanziata dal Ministero della Salute per indagare il ruolo del tocco affettuoso nei primi mesi di vita del bambino nato pretermine. Leggi tutto

Il ricercatore del Medea è stato premiato per un lavoro di risonanza magnetica avanzata sulle tubulinopatie. La cerimonia di consegna è avvenuta il 20 settembre a Oslo, durante il 42mo Congresso Annuale della ESNR. Leggi tutto

di Elena Beretta et al.
Il recupero del cammino nei bambini con esiti di paralisi cerebrale infantile (Cerebral Palsy - CP) e cerebrolesione acquisita (Acquired Brain Injury - ABI) è una componente chiave della riabilitazione pediatrica e una delle maggiori sfide per gli specialisti in questo ambito.

Negli ultimi anni, la riabilitazione tramite sistemi robotici è diventata uno strumento interessante anche se la letteratura a conferma dell’efficacia di tali sistemi è ancora debole ed inconsistente, in particolare in ambito pediatrico.

Una possibilità per aumentare l'evidenza di efficacia è di promuovere la collaborazione tra diversi centri di riabilitazione al fine di condividere protocolli di trattamento, incrementare la numerosità dei pazienti in studio, verificare la fattibilità e l’efficacia della riabilitazione robotica in bambini con eziologie e livelli di funzionalità diversi.
Dalla collaborazione tra i Dipartimenti di Neuroriabilitazione dell'Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù” di Roma e dell'Istituto Scientifico “Eugenio Medea” di Bosisio Parini è derivato questo primo studio in cui abbiamo esaminato un numeroso gruppo di bambini dai 4 ai 18 anni affetti da esiti di CP e ABI che sono stati sottoposti a trattamento combinato con Lokomat e fisioterapia tradizionale.

Lo scopo principale era di valutare l'effetto del trattamento robotico in un ampio gruppo di bambini con disabilità motoria; un ulteriore obiettivo era identificare gli effetti specifici del Lokomat nei bambini con disabilità riconducibili a diverse eziologie (CP e ABI) e con diversi livelli di compromissione motoria (secondo la GMFCS - Gross Motor Function Classification System). Infine abbiamo esaminato l'effetto del tempo trascorso dall’evento acuto, sul recupero del cammino. Leggi tutto

di Niccolò Butti et al.

Il danno cerebrale precoce responsabile della paralisi cerebrale si associa non solo a deficit motori ma anche a difficoltà cognitive e delle abilità sociali. In particolare, studi precedenti hanno documentato alterazioni specifiche di percezione del corpo e di cognizione motoria associate a deficit motorio unilaterale in pazienti con emiplegia. Tuttavia, pochi studi hanno indagato queste alterazioni in pazienti con diplegia spastica, condizione caratterizzata da deficit motori bilaterali e frequentemente associata a difficoltà visuo-spaziali, attentive e di percezione sociale. Nel nostro studio abbiamo confrontato la prestazione di un campione di 30 bambini e adolescenti con diplegia spastica con quella di un gruppo di pari età a sviluppo tipico in due diverse prove comportamentali relative alla rappresentazione del corpo. Leggi tutto

Bosisio Parini, 13 settembre - Hanno fatto visita al Polo lombardo dell’Istituto Medea l’On. Patrizia Toia, Europarlamentare e Vicepresidente della Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia, e la Dr.ssa Maria Vasile, Policy Officer del Direttorato “People”, Unità Healthy Lives, che segue la politica della ricerca e innovazione in ambito sanitario. Al centro dell'incontro la ricerca scientifica nel contesto europeo e la necessità di sinergia e coordinamento tra i diversi Paesi. Leggi tutto

di Chiara Cantiani et al.

L’abilità di discriminare stimoli acustici presentati in rapida successione (nell’ordine di decine di millisecondi) è cruciale per lo sviluppo delle abilità linguistiche nel corso del primo anno di vita. Questa abilità, chiamata Rapid Auditory Processing (processamento acustico rapido, RAP), è alterata nei neonati a rischio familiare per disturbi del linguaggio e dell’apprendimento (LLI) ed è un affidabile predittore delle successive abilità linguistiche.

In questo studio, abbiamo indagato il pattern di oscillazioni neurali sottostante le abilità di RAP in un gruppo di infanti italiani di 6 mesi di età a rischio per LLI (FH+, n=24), confrontati con un gruppo di infanti di controllo senza tale rischio (FH-, n=32). E’ stato registrato un elettroencefalogramma (EEG) durante la presentazione acustica di stimoli non-verbali che differivano tra loro per frequenza fondamentale o per durata. Sul tracciato EEG sono state svolte analisi di localizzazione delle sorgenti neurali delle risposte elettrofisiologiche e analisi di sincronizzazione dell’attività oscillatoria (nel dominio di tempo-frequenza). Leggi Tutto

Pubblicato il libro sul tumore cerebrale più frequente nei bambini. Geraldina Poggi e Maria Chiara Oprandi ne curano la parte riabilitativa. Leggi di più

di Craig F, Savino R, Trabacca A.

Lo scopo di questa revisione sistematica è di esaminare l'incidenza e la prevalenza di comorbidità tra paralisi cerebrale infantile (PCI), disturbi dello spettro autistico (ASD, acronimo inglese) e disturbo da deficit di attenzione / iperattività (ADHD, acronimo inglese).

Abbiamo ricercato articoli indicizzati su PubMed, EBSCOhost, Scopus, Web of Science e altre fonti online potenzialmente rilevanti, utilizzando la combinazione delle seguenti parole: "paralisi cerebrale" e "autismo" o "ASD" o "disturbo pervasivo dello sviluppo" e "Attenzione Deficit Hyperactivity Disorder " o " ADHD ".

Sono stati identificati 2542 studi sulla comorbidità tra PCI e ASD e 998 studi sulla comorbidità tra PCI e ADHD. Dopo lo screening dei titoli e degli abstract e la rimozione di studi duplicati, sono stati identificati 47 manoscritti full-text (PCI e ASD n = 28; PCI e ADHD n = 19) in base ai criteri di inclusione ed esclusione. Ventotto (CP e ASD n = 16; CP e ADHD n = 12) studi sono stati identificati in base al processo di “peer review”. Leggi tutto

Negli ultimi anni, a livello mondiale, è stata dedicata grande attenzione alla sfida nella gestione delle malattie rare (MR). Le autorità sanitarie hanno concentrato gli sforzi per stimolare la ricerca, migliorare l'assistenza sanitaria e creare un approccio medico integrato nella gestione delle malattie rare. Ad oggi, l'obiettivo della riabilitazione è quello di raggiungere e mantenere un livello funzionale ottimale approcciandosi alla disabilità secondo il modello dell’ICF (International Classification of Functioning), che ricomprende il livello di funzionamemto umano e la disabilità, come un'interazione dinamica tra condizioni di salute e fattori contestuali, sia personali che ambientali. Fino a pochi anni fa le informazioni relative a queste malattie erano "Rare", così come "Rare" erano le informazioni rispetto alle disabilità incontrate da un bambino con malattia rara e altrettanto "Rari" erano i programmi e gli interventi riabilitativi. Oggi sappiamo che molti bambini con MR vivono quotidianamente in una situazione di  cronicità,  alcuni bambini con MR sono costantemente  a rischio di vita ma soprattutto sappiamo che molti bambini con MR vivono costantemente e giornalmente con ampi spettri di disabilità variabili per tipologia e complessità. Leggi Tutto

Conegliano, 9 e 10 aprile - Trenta delegati provenienti da diversi Paesi del mondo hanno partecipato al meeting annuale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità a Conegliano. L’evento, organizzato dall’Associazione La Nostra Famiglia, ha fatto il punto sulla classificazione in ambito riabilitativo. Leggi tutto: emedea.it

Pagina 60 di 117