Il fatto che sempre più prematuri vengano assistiti grazie alle nuove tecniche di rianimazione neonatale e che sopravvivano spiega come l’incidenza della patologia sia sostanzialmente stabile. Queste patologie, differenti per gravità e per tipo, sono un gruppo di disturbi permanenti, ma non immodificabili, in cui il danno prevalente è motorio, cui si possono associare problematiche cognitive ed internistiche di varia natura.
La storia naturale della patologia può essere modificata grazie ad un intervento abilitativo precoce e integrato che sostenga i bambini nello sviluppo di competenze di adattamento all’ambiente: questo ci vede impegnati in interventi mirati iniziati precocemente e con modalità intensiva per restituire possibilità di autonomia, nonostante la disabilità. Le neuroscienze infatti, evidenziano un periodo di “plasticità del sistema nervoso centrale” in cui, con le opportune attività funzionali, divertenti, motivanti, mediate dal gioco, il piccolo puo’ variare gli schemi patologici e apprendere nuovi schemi di movimento e di azione.
In questo momento il gruppo di lavoro “PCI intensivo integrato” sta facendo un grosso sforzo in termini culturali per garantire un percorso abilitativo cucito su misura, adattato al bambino, promuovendo un cambiamento funzionale utile che venga trasferito nella quotidianità. Sentiamo la responsabilità di avviare il più precocemente possibile e il più intensivamente possibile il nostro intervento riabilitativo per promuovere un miglioramento funzionale. Gli ingredienti del nostro percorso sono il progetto individuale, il gioco e il box di trattamento che divengono ambienti piacevoli, strutturati, con materiali divertenti con cui manipolare, esplorare e costruire. Questo permette di avere un contesto in cui il bambino si sente a proprio agio e diviene disponibile alla attività e si attiva nel movimento, nella manipolazione e nell’esplorazione, giocando perché “giocando si impara”.
Con il finanziamento sarà possibile acquistare materiali adattati ed adattabili, differenziati garantendo un corretto posizionamento dei piccoli, per farli attivare nelle migliori condizioni funzionali e senza fatica con l’intenzione di documentare, con opportune scale di misura, che un percorso intensivo mirato cambia la qualità del recupero possibile.