Domani ci riproviamo insieme
Si può rinascere da una carezza, da una parola, da un gesto di fiducia: una riflessione degli operatori dell’IRCCS Medea di Brindisi, in occasione del 18° anniversario del Polo pugliese.
La storia che vi vogliamo raccontare, per alcuni di noi è iniziata 18 anni fa, per altri è appena cominciata, ma tutti possiamo raccontarla allo stesso modo: siamo arrivati giovani con gli appunti sotto il braccio, la voglia di creare qualcosa e soprattutto tanto amore per il nostro lavoro. Siamo arrivati giovani e abbiamo trovato colleghi più “grandi”, pronti a condividere con noi la loro esperienza e ad accompagnarci nei primi passi del nostro cammino professionale ed umano. Tutti abbiamo portato le pagine della nostra vita, carica di speranza, di amore, di motivazione e anche della forza che ci permette di superare ostacoli e continuare a sorridere, anche quando la fatica della nostra vita e della vita dell’altro sembra impossibile da sopportare.
Le pagine della storia che stiamo scrivendo insieme ci hanno reso, giorno dopo giorno, le persone che siamo oggi: desiderose di accogliere, con il nostro sorriso e con i gesti della nostra professionalità, i bambini e le loro mamme. Mamme che sono alla ricerca di risposte, che hanno nel cuore grandi speranze e molte paure e che possono trovare conforto, e a volte rinascere, da una carezza, da una parola, da una mano che si appoggia sulla loro spalla e dice con fiduciosa semplicità: “domani ci riproviamo insieme!”.
Ed è così che, chi col suo timido sorriso, chi con grande paura ed incertezza, chi con la voglia di cambiare rotta e fare esperienze sempre solo sognate, ci siamo affidate alla mano amica di chi avevamo accanto, e da 18 anni portiamo avanti, insieme a tanti altri professionisti, questo lavoro appassionante… ed abbiamo scoperto di potercela fare, di essere più “capaci”, di quanto non avessimo immaginato: di accogliere e supportare, di sorridere e di osare, di incoraggiare e stringere a nostra volta la mano di chi si affida a noi…
Se ci mettessimo a sfogliare le pagine del libro che contiene questi 18 anni di storia, certo la parola che maggiormente ritroveremmo, è senza dubbio la parola gratitudine… gratitudine per quanto vissuto, per quanto imparato, per quanto bene ricevuto e donato. Qualche volta si legge anche la parola stanchezza, perché non è sempre facile, perché “fare bene il bene” costa fatica, perché non sempre le cose vanno come avevamo sperato.
Ma la vita ci sta insegnando che, attravesrso i gesti quotidiani del nostro prenderci cura, possiamo continuamente far rinascere e tenere accesa la passione per il nostro lavoro e custodire l’amicizia che ci aiuta a superare gli ostacoli che, di tanto in tanto, fanno rallentare il passo. Come ci insegnano i bambini che incontriamo ogni giorno, non dobbiamo dare nulla per scontato. E’ importante non smettere di sorprendersi per quella manina che finalmente si apre, per quel bambino che ha pronunciato la sua prima parolina proprio davanti a noi, per quella piccola monella che, oggi per la prima volta, è riuscita a rispettare le regole del gioco senza arrabbiarsi…. E così ogni minuto del nostro lavoro è fonte di stupore, in ogni momento possiamo rinascere e far rinascere l’altro attraverso i gesti dell’attenzione, della cura e della fiducia…. ed è naturale allora, concludere ogni giorno dicendo “Grazie!”.