La gioia del risveglio
Non accade mai come nei film: per un genitore l’uscita dal coma è spesso un percorso molto lungo, che passa da sentimenti di dolore alla speranza del risveglio. Con la convinzione che il figlio in qualche modo ascolti.
L’incidente stradale che ha cambiato le nostre vite accadde in una solita mattina del mese di luglio.
Impossibile descrivere con esattezza i sentimenti di una mamma a cui dicono che suo figlio è in coma: dolore, disperazione e tanta paura. Sentivo tanti termini medici che non capivo, mi dicevano che dovevo essere forte per lui, e cercavo di esserlo, ma dentro di me provavo un timore che mio figlio non si svegliasse più. D’altra parte, però, non sono stata mai abbandonata da una specie di convinzione che Alessandro mi percepisse in qualche modo. Perciò impiegavo interi pomeriggi per leggergli, raccontare notizie, usavo qualsiasi possibilità per accarezzarlo.
Cresceva sempre di più la speranza che un giorno le cose sarebbero cambiate e che mio figlio potesse tornare. Tante volte mi sono immaginata questo momento: Ale apre gli occhi e mi sussurra mamma. Adesso posso dire che questo accade solo nei film, perché fino a quel sussurro c’è una lunga strada da fare.
Alessandro si è svegliato ridendo e tutti noi abbiamo preso quella risata come una benedizione che ci accompagna nel lungo percorso riabilitativo. Io comunque continuo sempre a sperare. Adesso sogno che mio figlio comincerà a camminare, sono sicura che lo farà… Prima o poi.
La mamma di Alessandro Titkova Ksenia