Il volo dei nostri piccoli
Qui a Carate nessuno dice ai nostri figli che hanno le ali troppo piccole per volare: forse per questo loro ce la fanno e raggiungono risultati che la scienza non credeva possibili.
Siamo i genitori di due gemelle omozigote, nate gravemente premature che alla nascita pesavano poco più di un chilo in due e che hanno trascorso i primi sei mesi di vita in Terapia intensiva. Bimbe che avevano pochissime possibilità di sopravvivere e, qualora ce l’avessero fatta, avrebbero avuto gravi problemi di salute; questo è quanto ci avevano anticipato i medici fin dalla nascita di Sofia e Vittoria.
Parlare di cosa rappresenti il centro La Nostra Famiglia di Carate Brianza per noi, ci fa venire in mente due cose: la prima è la storiella del calabrone, la seconda la favola di Peter Pan. La storiella del calabrone è ormai molto nota: si dice che esistano calcoli scientifici secondo i quali un animale con un peso corporeo così elevato e delle ali così piccole non possa volare; ma il calabrone non lo sa e continua a volare. Penso che questa storia sia perfetta, perché qui molto spesso capita che arrivino dei bambini come le nostre, che hanno ali troppo piccole per poter volare ma, come succede al calabrone, qui a Carate nessuno dice loro che non possono volare. Forse per questo molti di loro ce la fanno. Non importa se volare sia semplicemente riuscire a rapportarsi con i propri coetanei o diventare i migliori della classe; se significhi poter camminare o essere la bimba che legge meglio alla scuola primaria, nonostante una ipoacusia grave-profonda e si indossino protesi acustiche – beh, questi sono riferimenti famigliari, autobiografici, lo ammettiamo! –. Volare significa conquistare un risultato che spesso la scienza aveva definito impossibile.
Perché accade tutto questo a Carate? Noi ci siamo dati la nostra risposta. La prima componente è che qui il bambino non è semplicemente importante, ma è il centro del mondo. Proprio il contrario di quello che vediamo quando accendiamo la tv e ascoltiamo le preoccupazioni di chi ha a cuore i diritti degli adulti, a qualunque categoria appartengano. Qui tutti ruotano intorno al bambino e si muovono per il suo bene come fossero una cosa sola: terapisti, dottori, insegnanti, genitori. È meraviglioso vedere un team che lavora all’unisono per il bene di tuo figlio. Il secondo elemento che abbiam trovato a Carate è la competenza. Nel mondo fuori da questo centro, le persone che hanno passato un’intera vita lavorativa in un unico posto di lavoro hanno solitamente sacrificato la propria carriera per motivi logistici o per scarse capacità. Qui non è così. Abbiamo conosciuto persone che da 30 anni lavorano alla nostra Famiglia di Carate e che ogni giorno affrontano il loro lavoro imparando cose nuove, con la curiosità di chi vuole ottenere dei risultati. Vista da noi genitori, La Nostra Famiglia sembra un posto ideale nel quale una persona può lavorare serena, crescere professionalmente e ottenere grandi soddisfazioni. L’incredibile è che anche le giovanissime terapiste sono estremamente competenti e attente, evidentemente selezionate con grande attenzione e guidate con altrettanta dedizione.
Concretezza e competenza aiutano i bambini a volare. Ma chiunque conosca la favola di Peter Pan e grazie alle nostre bimbe possiamo dire di conoscerla veramente bene, si ricorda che non basta. Per volare ci vuole altro, ci vuole un pensiero felice. Senza quello nemmeno i bambini che dispongono di ali abbastanza grandi potranno spiccare il volo. Per me questo pensiero felice è rappresentato dal sorriso con il quale veniamo accolti ogni giorno, un sorriso che non è caratteristica di una singola persona ma di tutte le persone che vediamo lavorare qui; e in questi anni abbiamo lavorato con ben 7 terapiste: almeno una persona scontrosa avremmo potuto trovarla! Non è un sorriso educato, né di circostanza: è il sorriso di chi ha voglia di lavorare e di raggiungere dei risultati con questi bambini. Per come lo vediamo noi, è il sorriso di chi è contento di fare quello che fa. Io penso che quel sorriso sia il pensiero felice di Peter Pan, senza il quale la competenza e tutti il resto non sarebbero sufficienti.
La mamma e il papà di Vittoria e Sofia Bianchi
Utenti del Centro di Riabilitazione di Carate Brianza