Chiacchierone e amico di tutti
Grazie alla Comunicazione Aumentativa Alternativa J. ha imparato ad esprimersi, prima attraverso le immagini e poi con le parole.
“Afana, ciao!”
Così mi saluta J. quando mi incontra lungo i corridoi della Nostra Famiglia, mentre si dirige con sicurezza e anche una leggera spavalderia nella sua classe, alla Primaria.
Lo ricordo al suo primo giorno, tre anni fa, esile timido e impacciato. La sua sindrome e le poche esperienze di vita gli avevano impedito, fino a quel momento, di scoprirsi e scoprire le cose belle che lo circondavano; con un’importante selettività alimentare e molte autonomie ancora da sviluppare.
Il nostro percorso insieme all’interno del Ciclo Diurno – Progetto Prescolare è durato due anni, tempo in cui abbiamo imparato a conoscerci e a creare un rapporto che gli permettesse di potersi fidare di me. Ci sono voluti diversi mesi, tutto il primo anno nel Progetto Prescolare, per creare un ambiente dove si sentisse a suo agio, al sicuro, come a casa. Poi si è trasformato nel bambino estroverso e allegro che è oggi. Chiacchierone e amico di tutti.
Il lavoro svolto insieme a tutta l’équipe di terapisti ha permesso a J. di imparare ad esprimersi, prima attraverso le immagini e poi con le parole, dandogli così lo strumento fondamentale per aprirsi al mondo. Altresì fondamentale è stata sentire la totale fiducia della famiglia, che si è affidata a noi completamente nonostante durante il primo anno gli obiettivi che ci eravamo prefissati fossero ancora così lontani.
Meravigliosi e inaspettati risultati arrivarono l’anno successivo, al rientro dalla pausa estiva: J. era cresciuto e rientrato in classe è subito diventato il leader tra i bambini della sua sezione. In pochi mesi, da settembre a Natale ha iniziato ad accettare di assaggiare i cibi che gli venivano proposti e che poi sarebbero diventati tutti piatti graditi e consumati autonomamente alla fine dell’anno scolastico.
Ricordo quando, durante un colloquio, i genitori avevano esordito con “sembra un movie! non può essere lui!” mentre sorridevano e si guardavano tra loro increduli di vedere sul video J. mangiare in autonomia pietanze che a casa non voleva nemmeno guardare. Togliere il pannolino è stata un’altra conquista, che lo ha fatto sentire forte e grande (così mi faceva capire che ce l’aveva fatta, mostrandomi il muscolo del suo braccio e dicendomi “io, forte!”).
E così è stato pronto a lasciare la sezione prescolare e ad andare alla Primaria, con i grandi. Con il suo fedele quadernino della CAA-Comunicazione Aumentativa Alternativa, che lo aiuta a comunicare meglio, e che trasporta come una borsetta sulla spalla legato ad un nastro, lo vedo passeggiare per i corridoi e penso che sono proprio fiera di lui!
Stefania Butera
Educatrice Professionale
Presidio di Riabilitazione di Pasian di Prato