Gladiatori in carrozzina: ecco l’app che combatte le barriere architettoniche

 

Si chiama WeGlad e mappa strade, buche e gradini delle città attraverso il gioco. Nel team della startup anche un paziente della Nostra Famiglia.

Intervista a Riccardo Savino

di Cristina Trombetti

Immaginate di muovervi per strada su una sedia a rotelle. Dovete arrivare da casa al vostro posto di lavoro, o a scuola, oppure in vacanza. Inevitabilmente troverete un sacco di ostacoli urbani come gradini, terreni sconnessi, buche o parcheggi selvaggi. Un incubo, vero? Per risolvere il problema è nata un’app che mappa le barriere architettoniche in strada e nei luoghi aperti al pubblico, per permettere a chiunque abbia una disabilità o una difficoltà motoria di sapere in anteprima cosa aspettarsi a livello di accessibilità. Si chiama WeGlad, abbreviazione di Welcome Gladiators, ovvero benvenuti gladiatori, dove i gladiatori in questione sono le persone con difficoltà motorie che ogni giorno devono combattere contro barriere e ostacoli per conquistare la loro libertà di movimento. Nel team della startup, inventata da Petru Capatina, c’è anche Riccardo Savino, un paziente storico della Nostra Famiglia.

Riccardo, come sei arrivato in WeGlad?
Un po’ per caso. Un amico mi ha invitato nella sua Community e da lì è iniziato tutto. Ho fatto un tirocinio e ora lavoro in WeGlad da circa un anno: sono molto contento, perché ogni giorno lavoro per migliorare quello che ci circonda. All’inizio vedevo la Community come un luogo in cui fare amicizia. Subito dopo ho capito che era molto di più. Il confronto tra pari è una delle chiavi per portare avanti la nostra missione: accelerare la transizione verso un pianeta più accessibile. Infatti chiediamo l’aiuto di tutti: corporate, enti del terzo settore e municipalità. Abbiamo ideato i Mappathon, gare di mappatura delle barriere architettoniche, che coinvolgono i dipendenti delle aziende, la cittadinanza, le associazioni per aiutare i comuni con i cosiddetti PEBA (Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche). La Community ci aiuta sia nella validazione dei dati che nel decostruire tutte le discriminazioni che subiamo, e abbiamo interiorizzato, in quanto persone con disabilità. È molto interessante e arricchente, oltre che liberatorio.

Tutti possono dare una mano?
Certo, basta scaricare WeGlad e il gioco è fatto. In pochi click si può contribuire a rendere il mondo in cui viviamo un pochino più accessibile, ma non solo: si possono visualizzare anche i luoghi già mappati e scegliere il più adatto alle proprie esigenze di accessibilità. Noi diciamo sempre che il tema delle barriere deve riguardare tutti, e non solo le persone con disabilità. Si tratta di giustizia sociale… E poi le barriere colpiscono tutti, non solo perché tutti possono diventare disabili, ma perché anche le persone anziane o i genitori con un passeggino hanno difficoltà a muoversi. Come dice il CEO di WeGlad, Petru, “la mobilità è il flusso che connette il talento con le sue opportunità. Mappando l'accessibilità stiamo lavorando per una mobilità migliore per tutti. Nessuno escluso”.

Quindi, mi pare di capire che avete l’ambizione di farla diventare un’app di massa. Come coinvolgete le persone?
Attraverso il "gioco", la cosiddetta gamification. Vediamo l'app WeGlad come uno strumento che coinvolge e motiva le persone attraverso un approccio ludico e collaborativo. Immagina di essere un gladiatore in una missione: hai l'opportunità di esplorare la tua città, identificare le barriere e contribuire a renderla più accessibile. Ogni mappatura che fai è come un passo verso la vittoria, verso un ambiente più inclusivo per tutti. Ogni azione all'interno dell'app è un passo concreto verso una maggiore consapevolezza sull'importanza dell'accessibilità e un passo verso la rimozione delle barriere. Inoltre, abbiamo programmato punteggi, badge e sfide per incoraggiare le persone a continuare a contribuire. È un modo divertente e gratificante per far parte di un cambiamento positivo nella propria comunità. In sostanza, il "gioco" diventa un modo efficace per educare, coinvolgere e motivare le persone a essere parte attiva nel rendere il mondo un posto migliore, una mappatura alla volta.

Sembra che tu ci creda molto: cosa ti guida e motiva?

Senz’altro il sostegno e l'energia positiva della nostra Community e la consapevolezza del potenziale trasformativo di WeGlad. Vedere il cambiamento tangibile che possiamo apportare nella vita di persone con disabilità e non solo è una fonte costante di energia. Ogni giorno affrontiamo le sfide con determinazione, con il desiderio di fare la differenza, di essere parte attiva nel migliorare la vita di tutti coloro che affrontano le barriere quotidiane. In sintesi, ciò che mi guida è la visione di un mondo in cui l'accessibilità sia la norma e l'inclusione sia una realtà per tutti a prescindere dalle abilità di ognuno.

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riccardo savino 3Riccardo Savino nasce a Torino nel 1998. Ha una disabilità motoria, la diparesi spastica, e da quando ha 2 anni frequenta il centro de La Nostra Famiglia di Bosisio Parini.
Si è laureato in Scienze Politiche e Sociali e durante la laurea magistrale ha iniziato a lavorare per WeGlad. Ama unire la comunicazione e le cause sociali e, proprio durante questo percorso, ha capito quanto le due cose siano inseparabili.