I 40 anni di Mareno: così si formano i giovani al lavoro

Nato nel 1982, il Centro di Lavoro Guidato della Nostra Famiglia è un’opportunità dopo l’obbligo scolastico e formativo: oggi lo frequentano 30 ragazzi, con 10 aziende che collaborano e 60 richieste di clienti privati.

Due eventi per raccontare 40 anni di storia e di rapporti intensi con il territorio: il Centro di Lavoro Guidato della Nostra Famiglia di Mareno di Piave festeggia il suo 40° anniversario il 30 SETTEMBRE CON UN CONVEGNO SUL VALORE DEL LAVORO PER LE PERSONE CON DISABILITÀ (presso il Centro Culturale Conti Agosti). Al tavolo dei lavori intervengono rappresentanti delle istituzioni, della Regione Veneto, della ULSS 2 Marca Trevigiana, dei famigliari e dell’Associazione. Segue il 1° ottobre una Celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo di Vittorio Veneto Corrado Pizziolo, con momenti di festa, una mostra e il racconto dei principali testimoni.

1982: il Centro apre le porte grazie ad una donazione
Il Centro di Lavoro Guidato apre i suoi battenti a Mareno di Piave nell’aprile del 1982, usufruendo di un ex laboratorio artigianale ristrutturato, gentilmente donato da una coppia di sposi residenti nel comune di Mareno, i signori Angelo e Teresa Vendrame.

"Fin da subito l’attività della sede si caratterizza per consentire ai giovani con disabilità la possibilità di avvicinarsi alla realtà lavorativa - spiega il Direttore generale regionale Andrea De Vido -: fondamentale per questo obiettivo è l’impegno di aziende del territorio che iniziano, nel novembre del 1982, ad offrire commesse di lavoro vero, per le quali utenti e operatori vengono affiancati da gruppi di volontari".

1984: la Regione Veneto lo riconosce come centro pilota
Nel 1984 il Centro viene segnalato come esperienza significativa nell’ambito di un progetto della Regione Veneto in ordine alle questioni dell’inserimento lavorativo delle persone con disabilità: quello di Mareno è uno dei centri pilota di una sperimentazione regionale che aveva come obiettivo il confronto tra modalità diverse per perseguire l’inserimento lavorativo.

1985: l’aiuto degli Alpini
Nel 1985, grazie alla partecipazione attiva dell’Associazione Nazionale Alpini, sezione di Conegliano, la sede viene ingrandita in modo da realizzare due ampi fabbricati comunicanti che permettono di aumentare gli spazi a disposizione degli utenti.

Nel 2005 si compie l’ultimo intervento edilizio in ordine di tempo. Il Centro viene ulteriormente ampliato con la costruzione di una nuova ala e con la ristrutturazione e messa a norma dell’esistente.

Nel 2006 viene realizzata anche una Casa Appartamento, che diventa indispensabile per le esperienze di sviluppo e mantenimento delle autonomie. La costruzione di tale prefabbricato è sostenuta dall’Associazione di volontariato “Angelo e Teresa Vendrame”, che nasce nel 1999 su iniziativa di alcuni familiari di utenti afferenti prevalentemente, ma non solo, presso la sede di Mareno.

Oggi: un laboratorio di integrazione sociale per 30 persone
Oggi il Centro rappresenta una opportunità dopo l’obbligo scolastico e formativo per un buon inserimento nel mondo del lavoro e individua gli elementi necessari per una collocazione ottimale della persona in strutture di accoglienza diurna per persone con disabilità. Inoltre il Centro si configura come realtà di mantenimento e di continua valorizzazione delle abilità acquisite quando la persona non è inseribile in ambienti lavorativi esterni.

Infine, ma non per ultimo, il Centro è un laboratorio di integrazione sociale con l’obiettivo di migliorare l’autonomia, la stima di sé, la capacità di relazione attiva con le persone, grazie alla sua funzione di incontro e di confronto di esperienze diverse.

Il Centro attualmente accoglie 30 persone in regime diurno provenienti dal territorio dell’ULSS 2 “Marca Trevigiana” in prevalenza dai comuni limitrofi.

I progetti e la collaborazione con 10 aziende del territorio
Le attività del Centro includono un laboratorio polivalente, nel quale vengono svolte produzioni di assemblaggio per conto di una decina di aziende del territorio circostante; un laboratorio di attività artigianali creative, come la decorazione della ceramica, la creazione di bomboniere o la realizzazione di biglietti e di oggetti in carta riciclata, con circa 60 richieste all’anno da parte di clienti privati; un laboratorio di battitura e impaginazione; esperienze di autonomia sociale caratterizzate dall’uso di mezzi pubblici e dall’effettuazione di uscite guidate sul territorio; stage aziendali, concordati con i Servizio Inserimento Lavorativo dell’ULSS 2, per il graduale inserimento lavorativo o per il consolidamento di esperienze acquisite; attività di tipo ludico-sportivo in collaborazione con la piscina dell’Associazione presso la sede di Pieve di Soligo e in collaborazione con l’ASD Saranese del Comune di Santa Lucia di Piave per il progetto “Abili bocce”.

Le riflessioni dei ragazzi
Fondamentale nel progetto del Centro è anche la collaborazione degli utenti, che partecipano periodicamente ad assemblee interne per condividere le esperienze vissute: “il Centro di Mareno è un posto per stare insieme e per imparare a lavorare bene”, “è un posto dove “stare insieme come amici e come colleghi di lavoro, con gli operatori che i insegnano”, raccontano gli utenti. “Qui mi sento importante grazie al lavoro”, spiega un ragazzo, mentre un altro si augura che il Centro “si organizzi sempre meglio per sperimentare anche cose nuove”.

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