Sport, riabilitazione e inclusione: il territorio di San Donà fa rete
Grande partecipazione all’evento organizzato per il 50° della sede della Nostra Famiglia. La Presidente Minoli: “non c’è contesto comunitario migliore di quello sportivo”.
Amministratori, operatori sanitari e rappresentanti del mondo sportivo sono concordi: lo sport rappresenta molto più di un’attività agonistica. E quanto è emerso dall’evento “Uniti nello Sport”, che si è tenuto il 18 settembre per celebrare il 50° anniversario della Nostra Famiglia di San Donà di Piave.
Organizzato dall’Associazione con il Comitato Paralimpico Italiano (CIP), l’incontro ha visto anche la collaborazione del Comune di San Donà di Piave, l’Ulss4 – Veneto Orientale e numerose realtà del territorio.
Testimonial e istituzioni: lo sport come linguaggio universale
“Lo sport è un meraviglioso momento di condivisione di valori positivi, uno spazio in cui ognuno può veramente celebrare la gioia della vita, certi come siamo che non perde chi arriva ultimo, ma chi non prova a scendere in pista”, introduce il Sindaco di San Donà Alberto Teso: “lo sport unisce, crea legami indissolubili, insegna ai più giovani a rispettare le regole e il significato del sacrificio”.
Un concetto rafforzato dal Presidente Regionale del CIP Davide Giorgi: “lo sport è passione, condivisione, educazione. Ma è anche un fenomenale strumento di riabilitazione e inclusione sociale, capace di permettere a persone segnate da fatiche e sofferenze di ripartire e riprendere il cammino nella vita. È necessario investire su questo approccio innovativo, facendo rete con realtà importanti come La Nostra Famiglia e chiedendo alle istituzioni sostegno concreto per potenziare le strutture riabilitative territoriali”.
Nelle sessioni dedicate, esperti e operatori hanno messo in luce come lo sport possa diventare parte integrante dei percorsi riabilitativi: un mezzo per favorire la crescita, l’autonomia e l’integrazione sociale delle persone con disabilità.
Elisabetta Baioni, direttrice dell’U.O.C. I.A.F.C. Ulss 4 Veneto Orientale, ha evidenziato il cambiamento dei paradigmi riabilitativi, sempre più orientati verso una riabilitazione ecologica ed integrata, centrata sulla persona, sul progetto di vita e sull’apertura al contesto sociale. Sport e disabilità si traducono così in crescita personale, fiducia, salute, socialità e pari opportunità
Lo sport non è solo competizione, ma vita, opportunità e rinascita: ne sono convinti Tommaso Tolotto, giovanissimo paziente della sede di San Donà che muove i primi passi nel mondo dello sport, Nicolò Toscano, atleta della nazionale di Rugby e Vicepresidente Regionale del CIP e Marco Pusinich, atleta della nazionale di tiro a segno, che ha partecipato ai giochi olimpici di Londra 2012. I tre atleti hanno sottolineato il valore di dedicarsi ad un’attività che aiuta a mantenersi in forma e attivi, contribuisce a costruire relazioni sociali e a vivere le gare nazionali e internazionali come dei viaggi con amici, aiuta a conquistare autonomia ed emozioni che permettono di affrontare anche i momenti più difficili. È compito di tutti creare le condizioni perché ogni persona, indipendentemente dalle proprie fragilità, possa sentirsi parte viva di una comunità.
La Nostra Famiglia: cinquant’anni al servizio del territorio
L’incontro è stato l’occasione per celebrare i cinquant’anni di attività della Nostra Famiglia nel territorio sandonatese. L’Associazione rappresenta oggi un punto di riferimento nazionale nella cura e riabilitazione di bambini e ragazzi con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali.
Solo nel 2024, le otto sedi venete hanno preso in carico i bisogni di quasi 9.000 bambini, 900 dei quali vengono seguiti a San Donà. Le diagnosi più frequenti riguardano disturbi del neurosviluppo (autismo, disabilità intellettiva, ADHD, disturbi specifici dell’apprendimento), paralisi cerebrali infantili, scoliosi e patologie neuromuscolari.
L’attività di presa in carico dell’Associazione si caratterizza per un approccio multidisciplinare che coinvolge neuropsichiatri, psicologi, logopedisti, fisioterapisti e terapisti occupazionali: viene garantita una presa in carico globale, attenta agli aspetti fisici, cognitivi, affettivi e relazionali. Non solo riabilitazione, dunque, ma anche educazione, accompagnamento e sostegno alla famiglia.
“Il centro di San Donà è nato per portare il servizio riabilitativo ai bambini e alle famiglie che nel 1975 dovevano andare fino a Caorle per fare riabilitazione. Oggi ricordiamo 50 anni nei quali abbiamo accompagnato bambini e ragazzi con disabilità e difficoltà di sviluppo e le loro famiglie cercando di migliorare la loro qualità di vita”, dichiara la Presidente dell’Associazione La Nostra Famiglia Luisa Minoli: “proprio nel lavorare dalla parte dei bambini con le loro famiglie cerchiamo di dare risposte che abbiano l’obiettivo di includere, far fare esperienze, far partecipare a contesti comunitari. Un contesto comunitario migliore dello sport non c’è”.
Con questo spirito il 20 settembre presso gli impianti sportivi “Guido Barbazza” si è tenuta una giornata multisport all’insegna dell’inclusione con le federazioni di atletica leggera, basket, boccia, calcio balilla, para-karate, scherma, tennistavolo e tiro a segno.
Hanno collaborato alla buona riuscita dell’iniziativa Confartigianato San Donà, Alì Supermercati, Sogedai Spa, Jeko Service e Gabriele Tomè fotografo.

