I partecipanti hanno testato un dispositivo passivo (i.e.Wrex di Jaeco) e una soluzione semiattiva per la compensazione della gravità (i.e. Armon Ayura). Èstata valutata l'efficacia dei dispositivi con la scala PUL (Performance of the Upper Limb), il questionario Abilhand e una scala di usabilità (System Usability Scale). Il test di Friedman è stato utilizzato per valutare statisticamente il miglioramento funzionale in termini di PUL e di Abilhand.Inoltre, le modifiche PUL sono state confrontate mediante il test di Friedman.
I risultati hanno mostrato che la maggior parte dei pazienti ha migliorato la funzione degli arti superiori con l'uso degli esoscheletri assistivi (aumento dei punteggi PUL mediano di 1-3 punti).Tuttavia, l'efficacia di ogni dispositivo era correlata al livello di capacità residua del soggetto. I pazienti con disabilità lieve hanno mantenuto la stessa indipendenza senza e con ausili, anche se hanno riportato un ridotto affaticamento muscolare per entrambi i dispositivi. I pazienti moderatamente compromessi hanno migliorato la funzionalità del braccio con entrambi i dispositivi e hanno ottenuto miglioramenti più elevati con quello semi-attivo (aumento dei punteggi PUL mediano di9 punti). Infine, i soggetti gravemente compromessi hanno beneficiato solo del dispositivo semi-attivo (aumento dei punteggi PUL mediano di 12 punti). La forza inadeguata è stata riconosciuta come una barriera ai dispositivi passivi. L'usabilità, misurata dalla System Usability Scale, è stata valutata dagli utenti "buona" (70/100 punti) per il passivo e "eccellente" (80/100 punti) per ildispositivo semi-attivo. Questo studio ha dimostrato che i dispositivi assistivi possono migliorare la qualità della vita delle persone che soffrono di distrofia muscolare. L'utilizzo di dispositivi passivi, pur essendo di costo contenuto e di facile utilizzo, mostra limitazioni nell'efficacia durate le attività quotidiane, limitando l'assistenza ad un piano orizzontale predefinito. L'aggiunta di un grado di libertà attivo migliora l'efficacia e l'usabilità soprattutto per i pazienti da medi a gravi. (Trial registration clinicaltrials.gov, NCT03127241 25 Aprile 2017).
Focus On - Marzo 2021: USEFUL.Sistemi assistivi per l’arto superiore nel paziente con distrofia muscolare- studio randomizzato controllato
Flavio ConcilI ricercatori dell’IRCCS Eugenio Medea di Bosisio Parini, in collaborazione con il Politecnico di Milano ed il centro di riabilitazione Villa Beretta hanno dimostrato che dispositivi assistivi per l’arto superiore possono migliorare la qualità della vita di soggetti affetti da varie forme di distrofia muscolare.
Lo studio è stato pubblicato su Journal of Neuroengineering Rehabilitation.
I dispositivi assistivi per gli arti superiori hanno la finalità di compensare la debolezza muscolare e supportare nello svolgimento delle attività quotidiane. Negli ultimi anni sono stati proposti differenti dispositivi, ma un confronto strutturato della loro efficacia non era ancora disponibile.
È stato condotto uno studio controllato randomizzato multicentrico di tipo cross-over su 36 pazienti con distrofia muscolare per valutare il miglioramento funzionale ottenuto utilizzando due esoscheletri assistivi per arto superiore.
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