Premio della bontà a Simona Da Monte
Il riconoscimento è stato conferito il 31 agosto a Treviso dal Comitato della Croce di Cavarzere.
È riuscita a trasformare le sfide della vita in opportunità: questa, in sintesi, la motivazione del “Premio internazionale della Bontà 2024” assegnato a Simona Da Monte, paziente della Nostra Famiglia di Bosisio Parini. Il riconoscimento le è stato conferito il 31 agosto a Treviso dal Comitato della Croce di Cavarzere, nell’ambito di una cerimonia a cui ha partecipato grande parte della comunità di Peglio, piccolo paese dell’alto comasco che ha voluto festeggiare la sua concittadina.
Nata nel 1987, Simona è una donna tosta, ha un sorriso che conquista eppure non le manda a dire e non si arrende alle difficoltà della vita, le sue come quelle degli altri. La sua infanzia è infatti segnata dall’assenza della madre e dalle difficoltà motorie ma trascorre comunque serena sulle pendici delle montagne grazie alle cure della nonna Valentina e del papà Giuseppe: “ringrazio mio papà che per la sua onestà intellettuale non mi ha mai messo contro i miei parenti materni ma, al contrario, mi ha sempre lasciata libera di prendere le mie decisioni in piena autonomia” racconta Simona, che fin da bambina dimostra una grande determinazione.
All’età di 14 anni si iscrive infatti al corso di formazione professionale presso La Nostra Famiglia di Bosisio Parini, dove viene seguita anche per gli aspetti medici e riabilitativi: “Simona è affetta da esiti di paralisi cerebrale infantile ed è seguita presso il nostro Istituto da molti anni”, spiega il dottor Luigi Piccinini, responsabile dell’Unità Operativa di Riabilitazione funzionale e post-chirurgica. “Qui ha effettuato percorsi di riabilitazione neuromotoria, anche in seguito a interventi di chirurgia ortopedica e a trattamenti finalizzati a ridurre la spasticità presente. Già da piccola Simona ha mostrato una grande forza di volontà, una enorme collaborazione e disponibilità ad affrontare tutte le sfide per raggiungere i miglioramenti funzionali che le hanno permesso di ottenere l'attuale autonomia”.
Simona prosegue quindi gli studi, si diploma in ragioneria e oggi mentre lavora sta completando il suo percorso universitario in psicologia.
Una vita piena la sua, che trova comunque tempo e spazio per gli altri. Simona diventa infatti operatrice di primo soccorso in Croce Rossa, fa tanto volontariato nel Coeb (Centro operativo balneare) di Pisa, viene nominata segretaria della Pro Loco di Peglio, canta in un coro e ama molto la compagnia.
“Non importa ciò che hai, come ti vesti, dove abiti o che posti frequenti” racconta Simona: “è importante ciò che sei dentro, la grandezza del tuo cuore, quello che dici, cosa ami e come ami, cosa lasci di bello negli altri al tuo passaggio. Questo è ciò che conta. Tutto il resto è fumo che scompare”.
“La sua vita è una testimonianza di fede umana e cristiana, un esempio luminoso di come le avversità possano trasformarsi in opportunità per crescere e aiutare gli altri”, queste le motivazioni del premio: “le sue esperienze e le sue attività sociali, mai vincolate dai limiti fisici, sono la prova vivente che il vero spirito umanitario non conosce ostacoli e ci insegnano che la vera grandezza sta nella capacità di superare i propri limiti e di trasformare ogni ostacolo in un gradino verso l’alto”.
Naturale quindi che il “Premio della Bontà” sia per Simona un punto di partenza per tanti altri progetti: “ora ho tante cose da fare, mi avvicino sempre più al termine degli studi universitari, poi ci saranno altri sogni da realizzare per esempio creare una mia famiglia, viaggiare, conoscere posti e persone nuove. Mi ritengo una persona molto fortunata. Ringrazio la vita per come ero, come mi ha fatta diventare, come sarò e per come affronterò le sfide del domani che verrà”.