La Nostra Famiglia, 25 mila bambini accolti: il racconto di un anno di missione

Le attività, le ricerche scientifiche e la cura al femminile: questo il focus dell’incontro che si è tenuto a Udine il 2 luglio. La Presidente Minoli: “al centro del nostro impegno ogni vita preziosa che bussa alle nostre porte”.

Il valore della cura al femminile: è questo il tema dell’incontro che si è tenuto il 2 luglio a Udine, in occasione della presentazione del Bilancio di Missione dell’Associazione La Nostra Famiglia.

“La nostra missione ci fa stare dalla parte dei bambini: ciò significa farci piccoli per coltivare la speranza, l’arte della cura e del bene. Solo così possiamo mettere al centro delle nostre attività ogni vita preziosa che bussa alla porta dei nostri Centri”: la Presidente dell’Associazione Luisa Minoli introduce i lavori dell’evento, che ripercorre un anno di riabilitazione e ricerca scientifica per offrire la cura migliore ai bambini con disabilità e alle loro famiglie. Un evento che coincide con il 40° anniversario del Centro di riabilitazione di Pasian di Prato, riconosciuto anche quale Sede dell’Istituto Scientifico Eugenio Medea. “Ci sentiamo responsabili non solo del fare bene il bene, come ci invita ancora oggi il nostro Fondatore Beato Luigi Monza, ma anche del raccontare e dar conto a tutti di come lo realizziamo e con quali risorse” commenta Tiziana Scaccabarozzi, Direttrice Generale Regionale: “ringraziamo tutte le persone che ogni giorno contribuiscono a questo bene, in particolare tutti coloro -operatori sanitari, ricercatori, personale amministrativo, manutentori e cuochi- che ogni giorno si prendono cura dei bambini e dei ragazzi della sede di Pasian di Prato che quest’anno raggiunge un traguardo importante: 40 anni di attività alle porte di Udine”.

Il femminile nella cura
Al centro dei lavori, moderati dalla giornalista Anna Piuzzi, le attività, le ricerche scientifiche e la cura al femminile. Ad introdurre il tema la professoressa Patrizia Quattrocchi, docente di Antropologia Culturale all’Università di Udine, che ha posto l’accento sul valore aggiunto del femminile nella cura e ha illustrato le specificità di uno sguardo diverso non per natura ma per efficacia pragmatica, che contribuisce a costruire società sane, come mostrano le evidenze etnografiche che comparano le pratiche di cura nelle diverse società contemporanee: “cerchiamo di superare la visione statica che vorrebbe la donna naturalmente dotata di competenze volte al prendersi cura in virtù del suo essere biologico di riproduttrice della specie - spiega la professoressa Quattrocchi -. La possibilità di dare la vita offre e perfeziona senza dubbio tali competenze, anche al di fuori della maternità, ma tale visione non deve condurre al perdurare di stereotipi e disuguaglianze di genere. E’ prioritario comprendere che la natura del prendersi cura è frutto anch’esso di una cultura, basata sul rispetto dell’altro, sulla capacità empatica di entrare nei panni altrui e sul superamento di gerarchie tra saperi e poteri”.

A seguire sono intervenute Giulia Ricciardo, fisioterapista e Coordinatrice di Area Riabilitativa della sede di Pasian di Prato, operatrice sanitaria che presta servizio per la cura degli altri; Anna Golovan, insegnante di lingue scappata con i suoi due bambini da Zaporižžja, che ha raccontato la sua fuga dall’Ucraina e ha declinato il tema della cura come madre e come persona accolta e curata a sua volta; Alessia Rosolen, Assessore Regionale Istruzione Formazione Lavoro ha parlato di cura all’interno delle Istituzioni mentre Nella Dosso, fondatrice di Pulitecnica Friulana, ha declinato il tema dal punto di vista di un imprenditrice visionaria che ha curato la sua azienda fino a celebrare i 40 anni di attività.

25.103 bambini accolti, 2.318 operatori e operatrici
Durante l’incontro, il Direttore Generale della Nostra Famiglia Marcello Belotti ha illustrato il Bilancio di Missione, che fotografa i numeri e l’attività dell’Associazione: “Ogni giorno 2mila 318 operatori e operatrici condividono i percorsi di vita di molte famiglie, con una netta prevalenza di personale femminile. Sono infatti 1.808 le donne impegnate nella sfida alle malattie del neurosviluppo ad alto impatto nei bambini, che rispondono ai bisogni di salute dei più piccoli con la cura, la ricerca e la riabilitazione”.

Per quanto riguarda l’attività riabilitativa, nelle 28 sedi dell’Associazione presenti in sei regioni italiane nel 2023 sono state accolte 25.103 persone, soprattutto bambini e ragazzi con disabilità congenite o acquisite, mentre sono stati 3.734 i piccoli e i giovani ricoverati presso i reparti ospedalieri per malattie neurologiche e neuromotorie, per disturbi cognitivi o neuropsicologici, per disturbi emozionali o psicosi infantili, oppure perché hanno perso funzioni e competenze in seguito a traumi cerebrali o a patologie del sistema nervoso centrale.

Dall’autismo alle malattie rare, gli studi delle ricercatrici del Medea
La ricerca nel 2023 ha visto realizzati 107 progetti, i cui risultati sono stati oggetto di 137 pubblicazioni su riviste indicizzate, con una partecipazione dell’Istituto Scientifico Eugenio Medea alle maggiori reti internazionali. Tra i ricercatori, numerose sono le donne protagoniste di studi nel campo delle patologie neurologiche e neuropsichiche dell’infanzia a dell’adolescenza. In particolare, un gruppo di ricerca del Polo friulano, guidato dalla psicologa Barbara Tomasino, pubblica su Brain Communications un lavoro sull’effetto positivo della riserva cognitiva nei tumori cerebrali mentre presso il Polo lombardo la psicologa Valentina Riva partecipa ad un progetto internazionale su 500 bambini volto a studiare le differenze di genere e gli indicatori dell’autismo già nei primi mesi di vita. La fisiatra del Polo veneto Gabriella Paparella prosegue il suo impegno negli studi sulle malattie rare e pubblica su Frontiers in Neurology una ricerca che riporta i miglioramenti della riabilitazione intensiva negli adulti e nei bambini con Atassia di Friedreich e in Puglia la neuropsichiatra infantile Isabella Fanizza partecipa ad un progetto PNRR volto a studiare soluzioni digitali innovative per aiutare i giovani che soffrono di isolamento sociale.

La raccolta fondi
I donatori continuano a dimostrare sostegno ai progetti e alle attività dell’Associazione. Ne sono una testimonianza gli oltre 2 milioni e 100 mila euro raccolti nel 2023 raccolti grazie alla generosità di aziende, persone fisiche, enti e fondazioni private.


Scarica il Bilancio di Missione 2023

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I dati della Lombardia
1.732 bambini e ragazzi ricoverati
7.657 persone in carico nei Centri di Riabilitazione
186 studenti iscritti ai corsi di laurea
5x1000: 262.358,43 euro

I dati del Veneto
1.667 bambini e ragazzi ricoverati
7.842 persone in carico nei Centri di Riabilitazione
141 studenti iscritti ai corsi di laurea
5x1000: 155.330,86 euro

I dati del Friuli Venezia Giulia
3.172 persone in carico nei Centri di Riabilitazione
5x1000: 46.904,50 euro

I dati della Puglia
335 bambini e ragazzi ricoverati
1.829 persone in carico nei Centri di Riabilitazione
5x1000: 30.395,32 euro

I dati della Liguria
541 persone in carico nei Centri di Riabilitazione
5x1000: 3.639,18 euro

I dati della Campania
328 persone in carico nei Centri di Riabilitazione
5x1000: 30.327,87 euro