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Per i contratti di lavoro La Nostra Famiglia sceglie la linea della responsabilità.

 Nell’incontro di oggi 6 novembre 2020 tra La Nostra Famiglia e le Organizzazioni Sindacali l’Associazione ha presentato le proposte relative ai contratti per i dipendenti dei Poli IRCCS e dei Centri di riabilitazione.

Si è concluso da poche ore l’incontro nel quale l’Associazione La Nostra Famiglia ha esaminato con le Organizzazioni Sindacali le proposte riguardanti i Contratti Nazionali di Lavoro. Il confronto di oggi pomeriggio costituisce un’ulteriore fase del percorso iniziato lo scorso febbraio con l’adozione del Contratto Nazionale di Lavoro specifico per i Centri di Riabilitazione, segnato da tensioni e difficoltà di dialogo, certamente non facilitato dall’emergenza sanitaria Covid-19.
 
Le soluzioni presentate alle Organizzazioni Sindacali tengono conto della coerenza dell’attività svolta con il CCNL di riferimento (le unità operative dell’Associazione sono prevalentemente Centri di Riabilitazione); della perdurante criticità dovuta all’insufficienza dei trasferimenti economici da parte delle Regioni; della specifica configurazione di attività ospedaliere - IRCCS e attività non ospedaliere con la prevalenza di queste ultime; delle dichiarazioni del Ministero della Salute sulla copertura del 50% dei maggiori oneri derivanti dall’applicazione del CCNL Case di Cura, sottoscritto lo scorso 8 ottobre, demandata alle Regioni e che deve ancora avere attuazione concreta.
 
Sulla base di tutti questi elementi, l’Associazione La Nostra Famiglia ha definito di applicare ai dipendenti (circa 400) che operano direttamente in attività di cura e di ricerca afferenti all’Istituto Scientifico “Eugenio Medea” il CCNL Case di Cura.

Per circa 1600 dipendenti che operano nei Centri di Riabilitazione, nelle Direzioni Centrali e Regionali è confermata l’applicazione del CCNL CDR con il riconoscimento del 50% dell’importo corrispondente all’aumento retributivo del contratto nazionale sottoscritto lo scorso 8 ottobre.

Due sono i fattori fondamentali che hanno guidato le scelte dell’Associazione: la salvaguardia dei livelli occupazionali e la volontà di garantire servizi di qualità a bambini e ragazzi nell’ottica di innovazione che da sempre a caratterizzato attività di cura, riabilitazione, ricerca e formazione svolte.
   
Luisa Minoli presidente dell’Associazione La Nostra Famiglia ha dichiarato:
“In questi mesi La Nostra Famiglia, pur confermando in ogni occasione la sua scelta, non ha mai smesso di interrogarsi sulle soluzioni in grado di contemperare le richieste dei lavoratori con la necessità di garantire continuità e sostenibilità in una visione di lungo periodo, in grado di preservare tutto ciò che di positivo ha rappresentato e rappresenta l’ente, fondato da Don Luigi Monza nel 1946, per i lavoratori e le famiglie dei bambini in cura nei 28 Centri presenti in sei regioni.
La proposta discussa oggi vuole essere innanzitutto un atto di responsabilità dell’Associazione che, lo ricordiamo, è un ente non profit.
È solo alla luce di queste coordinate, che può essere interpretata ogni scelta dell’Associazione”.