Le difficoltà motorie nell’autismo
Una ricerca finalizzata del Medea indaga il ruolo delle abilità motorie dei bambini con disturbi dello spettro autistico: i risultati preliminari nel convegno che si terrà a Bosisio Parini il 23 novembre.
I disturbi dello spettro autistico rappresentano un insieme di condizioni del neurosviluppo fortemente eterogenee nella loro manifestazione, con una molteplicità di cause, differenti percorsi evolutivi e livelli di funzionamento; tutto ciò rende estremamente difficile descrivere le basi neurobiologiche di tali disturbi. Sebbene le caratteristiche più salienti siano difficoltà a carico delle abilità sociali e comunicative e la presenza di comportamenti ed interessi ristretti e ripetitivi, risulta altrettanto cruciale indagare le difficoltà motorie che spesso si associano, dal momento che risultano avere un’importante prevalenza (circa l'80% dei bambini con disturbi dello spettro autistico può presentare difficoltà motorie di varia natura) e un impatto significativo sulla qualità della vita e sullo sviluppo sociale del bambino.
L’ipotesi alla base di una Ricerca Finalizzata dell’IRCCS Medea - condotta sotto la responsabilità di Alessandro Crippa, psicologo ricercatore presso il laboratorio di Psicopatologia dello Sviluppo, e finanziata dal Ministero della Salute nell’ambito di fondi attribuiti su base competitiva a giovani ricercatori sotto i 40 anni - è che una dettagliata caratterizzazione del profilo motorio di bambini con disturbi dello spettro autistico, effettuata mediante test neuropsicologici ed analisi cinematica dell’arto superiore e del pattern di cammino, sia in grado di identificare un gruppo ristretto di pazienti, omogenei rispetto alla funzione motoria. Tale caratterizzazione permette di individuare uno specifico fenotipo comportamentale legato alla funzione motoria, minimizzando l’effetto confondente dato dall’ampia eterogeneità della manifestazione clinica. In tal modo, risulta possibile aumentare il potere predittivo di successive indagini con tecniche di neuroimaging (risonanza magnetica) ed analisi genetiche, volte a verificare recenti ipotesi di ricerca che indicano un possibile ruolo della connettività corticale antero-posteriore e cortico-cerebellare nella patogenesi del disturbo.
Identificare un panel multimodale di marcatori ─comportamentali, neurofisiologici e genetici─ associati alle anomalie motorie presenti nei disturbi dello spettro autistico risulta particolarmente utile nello studio dell’eziologia di un disturbo così complesso.
Al progetto hanno partecipato 130 bambini con Disturbi dello Spettro Autistico, 100 bambini con sviluppo tipico e 60 bambini con ritardi dello sviluppo.
In occasione della chiusura del progetto, il 23 novembre è stato organizzato presso l’IRCCS Medea di Bosisio Parini un convegno scientifico che offrirà una possibilità di studio e riflessione rispetto al ruolo delle abilità motorie nello sviluppo tipico e atipico e che prevede la partecipazione di relatori di fama internazionale, provenienti da università ed enti di ricerca italiani e stranieri. Il congresso sarà anche l’occasione per presentare i risultati preliminari del progetto e, più in particolare, i dati relativi all’analisi del movimento in ambiente di realtà immersiva virtuale.