Dislessia: gli studi di Sara Mascheretti fanno tappa in Giappone
E vengono premiati dalla prestigiosa rivista Journal of Human Genetics. Oggi a Kobe la cerimonia di consegna del riconoscimento.
Con un intervento al 62° Annual Meeting of the Japan Society of Human Genetics, Sara Mascheretti ha ricevuto oggi in Giappone il premio giovane ricercatore 2017 per i suoi studi sulla dislessia. "Ricevere il premio Journal of Human Genetics Young Scientist 2017 rappresenta un traguardo tanto gratificante quanto inatteso” ha dichiarato Sara Mascheretti. “E' per me stato un onore ricevere questo riconoscimento ed aver preso parte a questo Congresso”.
“We would like to offer our warmest congratulations”: queste le parole di Naomichi Matsumoto, Direttore della prestigiosa rivista, che porge i suoi auguri ai tre vincitori per lo sviluppo dei loro studi.
Il premio JHG Young Scientist è destinato agli articoli che hanno dato un contributo significativo, grazie alla loro eccellenza scientifica e impatto nel campo della genetica umana. L’iter dell’assegnazione prevede due step: vengono presentati alla commissione i dieci articoli scientifici più citati nei due anni successivi alla pubblicazione, quindi vengono selezionati i tre migliori sulla base dell’impatto dell’articolo e della carriera dell’autore.
Quello della Mascheretti è quindi un traguardo importante, che arriva dopo periodi di formazione all’estero in Canada, Germania e Stati Uniti, fino all’Unità di Psicopatologia dello Sviluppo dell’IRCCS “Eugenio Medea” – La Nostra Famiglia di Bosisio Parini (LC), dove la ricercatrice si è concentrata sull’indagine del ruolo esercitato da fattori di rischio genetici ed ambientali nello sviluppo della dislessia evolutiva e delle difficoltà ad essa associate.
Attualmente lavora per approfondire ed identificare i fenotipi cognitivi e neuroanatomici associati alla dislessia evolutiva e le sue traiettorie di sviluppo, indagando il ruolo svolto da variabili genetiche ed ambientali: l'obiettivo ultimo dei suoi studi è quello di fornire elementi utili al fine di sviluppare strumenti innovativi e personalizzati per la riabilitazione della dislessia evolutiva. Questo permetterebbe di definire strategie di prevenzione adeguate e tempestive e di implementare approcci riabilitativi nuovi, specifici e basati sulle difficoltà neuropsicologiche peculiari di ciascun bambino.
“Ho continuato a sperimentare l’importanza del lavorare in un team”, commenta a caldo la Mascheretti. “Nessuno degli obiettivi raggiunti sarebbe stato possibile senza un lavoro di équipe. Per questo motivo un ringraziamento particolare è rivolto a tutti i miei colleghi, italiani ed esteri, con cui quotidianamente mi confronto, discuto, progetto, condivido. E a tutti coloro che mi hanno insegnato e mi insegnano a farlo”.