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Mercoledì, 11 Gennaio 2017 12:20

Il dolore precoce in Terapia Intensiva Neonatale

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Focus On Articoli Scientifici: Il dolore precoce in Terapia Intensiva Neonatale programma lo sviluppo della capacità di regolare lo stress socio-emozionale a 3 mesi in bambini fortemente prematuri.

I bambini fortemente prematuri (nati sotto la trentaduesima settimana di gestazione) richiedono periodi di ospedalizzazione prolungata in Terapia Intensiva Neonatale (TIN) e sono a rischio di sviluppare alterate traiettorie evolutive sul piano comportamentale e socio-emozionale. Durante l’ospedalizzazione sono esposti a numerosi interventi salva-vita che costituiscono, tuttavia, una fonte di stress precoce per bambini caratterizzati da un profilo di immaturità neurocomportamentale.

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Ad esempio, sono sottoposti a numerosi interventi dolorosi di tipo “skin-breaking”, ovvero prelievi, inserimenti centrali, interventi chirurgici, all’interno di un ambiente, la TIN, che è pensato per garantire la sopravvivenza di neonati a rischio, ma che non è certamente un surrogato dell’ambiente intrauterino. L’esposizione prolungata a interventi dolorosi (stress dolore-correlato) costituisce un fattore di rischio precoce per l’alterazione dei percorsi di maturazione del principale sistema di risposta allo stress, l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (asse HPA). Nei bambini fortemente prematuri è stato osservato un alterato funzionamento di questo sistema neuroendocrino, associato ad una minore capacità di regolare la risposta a stressor di tipo fisico (es.: puntura al tallone) durante i primi mesi e anni di vita. Tuttavia, precedenti ricerche non hanno indagato come l’esposizione precoce a stress dolore-correlato in TIN possa influire sulla risposta dell’asse HPA a stressor di tipo socio-emozionale.

In questa ricerca abbiamo esaminato la relazione tra precoce esposizione a stress dolore-correlato e regolazione dell’asse HPA (attraverso cortisolo salivare) in 37 bambini fortemente prematuri e in 53 pari-età nati a termine esposti a 3 mesi alla procedura sperimentale dello Still-Face. Lo Still-Face è la procedura di élite per testare la regolazione dello stress socio-emozionale in bambini nei primi mesi di vita e consiste nella richiesta alla madre di interagire per 2 minuti con il proprio bambino, di interrompere la comunicazione per 2 minuti mantenendo il volto immobile ed inespressivo, quindi di riprendere l’interazione per altri 2 minuti. La non-responsività materna costituisce l’evento di stress socio-emozionale. L’età a cui i bambini sono stati esposti allo Still-Face era, ovviamente, corretta per la prematurità nel caso dei bambini fortemente prematuri.

Abbiamo potuto osservare come, rispetto ai pari-età nati a termine, nei bambini nati fortemente prematuri si osservi una riduzione della produzione di cortisolo salivare in risposta alla procedura Still-Face. Inoltre, i livelli di cortisolo salivare prodotti dai bambini in risposta allo stress socio-emozionale elicitato dalla non-responsività materna diminuivano al crescere del numero di interventi dolorosi in TIN, anche controllando per potenziali confounder di tipo neonatale e socio-demografici. Pertanto, questi risultati ampliano la nostra conoscenza dei biomarker precoci di rischio in bambini nati in condizioni di grave prematurità suggerendo che un pattern di ridotta reattività dell’asse HPA (ipo-cortisolismo) possa costituire un esito avverso della precoce esposizione a interventi dolorosi in TIN nel caso di bambini nati fortemente prematuri.

Anche in assenza di eventi clinici maggiori, le precoci esperienze stressanti possono contribuire a programmare il successivo sviluppo della nostra capacità di reagire allo stress di tipo socio-emozionale. Pertanto, tale studio appare anche un’indiretta evidenza della necessità di sviluppare interventi relazionali precoci per il supporto dello sviluppo comportamentale e socio-emozionale del bambino a rischio evolutivo.

Titolo Originale dell'articolo: Pain-related stress in the Neonatal Intensive Care Unit and salivary cortisol reactivity to socio-emotional stress in 3-month-old very preterm infants

Autori: Provenzi, L., Giusti, L., Fumagalli, M., Tasca, H., Ciceri, F., Menozzi, G., Mosca, F., Morandi, F., Borgatti, R., Montirosso, R.

Rivista: Psychoneuroendocrinology (2016) 72, 161-165.

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