Dal reale al virtuale: l’amicizia nell’era dei social
Un progetto con la Polizia di Stato di Milano ha illustrato ai ragazzi di terza media rischi e opportunità del web.
I dispositivi informatici e i social network rivestono un ruolo primario e preponderante nella quotidianità di ogni persona; in particolare, in questo periodo di distanziamento sociale fra la popolazione, il loro utilizzo si è intensificato esponenzialmente, per mantenere il contatto con persone distanti, familiari, amici e compagni di scuola.
Tuttavia, il web e i social nascondono trappole e inganni per adescare i propri utenti, colpendo la loro ingenuità. I ragazzi si possono trovare di fronte a situazioni virtuali complesse o poco chiare, in cui, in mancanza di consigli o buone prassi con cui agire nel web, possono farsi vittime di queste trappole.
Per tali motivazioni, lo scorso anno scolastico abbiamo promosso ed intrapreso un percorso formativo sulla navigazione nel web con i ragazzi di terza media, come prosieguo al Progetto di “Educazione alla legalità” iniziato nell’estate 2019 con i ragazzi del Team Secondaria, promosso dal Terzo Reparto Mobile della Polizia di Stato di Milano, recandoci in visita presso la caserma e guidati dall’Assistente Capo Luigi Lettieri.
Il percorso ha rappresentato un excursus “dal reale al virtuale” e si è contraddistinto sin dall’inizio per l’obiettivo di condividere con i ragazzi strumenti di supporto alla legalità, spendibili nella vita quotidiana di tutti noi; ed è poi proseguito focalizzandosi sulla realtà virtuale, fornendo conoscenze per la nascita di un pensiero critico nei confronti dei rischi e delle opportunità del mondo di internet.
Il progetto è stato formulato dalle educatrici, insieme alla psicologa e alla pedagogista, e ha previsto più momenti specifici, trattando contenuti individuati grazie anche al desiderio dei ragazzi di parlare delle loro esperienze, reali e virtuali.
La maggior parte dei ragazzi afferma di aver imparato in autonomia ad utilizzare i social, mentre la minoranza è stata guidata dai genitori. Le app di uso frequente sono WhatsApp, YouTube e Spotify perché correlate ad attività quotidiane ovvero inviare messaggi, comunicare e ascoltare musica per svago e divertimento.
Le attività dei ragazzi sono chattare, condividere post, foto e video, visitare il profilo e le storie degli amici, ascoltare musica e giocare online. I ragazzi hanno frequenti contatti con gli amici, seguiti dai compagni di scuola, dai genitori e altri parenti: solo una minoranza dichiara di avere persone sconosciute tra i contatti abituali.
Il cellulare è il mezzo più utilizzato per accedere ai social network, perché è posseduto da tutti e pratico da utilizzare in ogni momento della giornata. In misura minore vengono utilizzati il PC portatile e il tablet. Farsi nuovi amici, ritrovare vecchi amici, giocare e divertirsi sono bisogni e obiettivi per i ragazzi e, in particolare, il desiderio di non sentirsi soli ma parte di un gruppo.
Sono stati rilevati inoltre i pareri dei genitori sull’utilizzo dei social, tramite questionario. Dall’analisi dei dati è stato possibile affermare che i genitori conoscono ed utilizzano i principali social network, avendo a loro disposizione numerosi dispositivi tecnologici posseduti all’interno delle famiglie. È emersa inoltre una supervisione parziale della famiglia sull’utilizzo del web dei propri figli; nonostante ciò, tutti i genitori si sono detti concordi nell’affermare che fosse necessario e fondamentale effettuare una formazione specifica per poter utilizzare in modo corretto internet.
Sono stati effettuati in totale 15 incontri, di cui 3 in videochiamata con il poliziotto Luigi.
Gli argomenti trattati sono stati i social network (WhatsApp, Telegram, Youtube) e il loro utilizzo, il cyber bullismo, la privacy, simulazioni di situazioni esperienziali legate all’utilizzo del web, un manuale guida sulle opportunità e i rischi del web.
I ragazzi hanno preferito gli incontri in videochiamata con l’assistente capo della polizia Luigi Lettieri: le altre modalità di incontro preferite sono state la discussione e la condivisione con le educatrici e i compagni, la presentazione dell’argomento e la sintesi mediante la proiezione di PowerPoint alla LIM, la visione di brevi video alla LIM.
La conclusione del percorso di apprendimento ha visto la realizzazione di un “Manuale del buon navigatore di Internet”, da parte dei ragazzi, che in prima persona hanno raccolto e rielaborato le informazioni, individuando punti di forza, rischi e consigli sul web. Il Manuale è stato creato come materiale illustrato, di facile comprensione e memorizzazione, in modo che possa essere anche una guida di facile consultazione in futuro.
Proprio dal “Manuale del buon navigatore di Internet” prodotto dai ragazzi si evincono importanti considerazioni e consigli:
Punti di forza della rete
Navigare e ricercare informazioni su siti sicuri e affidabili (meteo, risultati delle partite, tutorial, immagini)
Comunicare in modo facile e veloce con gli amici conosciuti, vicini e lontani (messaggi WhatsApp, videochiamate e chiamate vocali, audio, profili su social network)
Giocare online, ascoltare musica e divertirsi
Rintracciare e mantenersi in contatto con vecchi compagni di scuola o amici conosciuti in passato (in vacanza, nella mia vecchia scuola, amici che si sono trasferiti)
Punti deboli e rischi
Ci può essere una violazione dei nostri dati personali e della nostra privacy
Se i sociale network e internet sono utilizzati per troppo tempo, il loro utilizzo diventa eccessivo e sbagliato
Possiamo incontrare persone con cattive intenzioni
Possiamo proteggerci dai pericoli
Facendo molta attenzione a quello che postiamo (foto, video , informazioni personali)
Attenzione alla sicurezza in rete (password, antivirus, codice PIN di blocco/sblocco, reti Wi-Fi protette
Non dare sempre il consenso alla privacy
Non accettare l’amicizia da persone sconosciute
Ricordiamo soprattutto la regola d’oro: è meglio giocare e comunicare on line con persone che si conoscono nella vita reale.
“È stata un’occasione importante per imparare, un’esperienza molto positiva”, “Lo consiglierei ai miei amici”: con queste parole i ragazzi commentano il percorso affrontato, manifestando soddisfazione e apprezzamento verso il Progetto pensato e creato appositamente per loro.
In ottica futura, crediamo che questo percorso possa essere un’occasione formativa da riproporre, con contenuti sempre in evoluzione, stando al passo con lo strumento che ha cambiato e cambierà il mondo.
Veronica Erma, educatrice professionale - Sara Masciadri, educatrice professionale - Monica Melesi, psicologa - Enrica Milani, pedagogista. La Nostra Famiglia di Bosisio Parini (Lc)