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Paolo Nespoli: ad Astrolab le tecnologie che usiamo nello spazio

L'astronauta è intervenuto all'inaugurazione del primo laboratorio italiano di riabilitazione hi-tech per bambini e ragazzi, il 30 settembre a Bosisio Parini. Presenti anche Ministero, Regione Lombardia, Cariplo e Univerlecco.

“Anche noi quando andiamo nello spazio siamo diversamente abili e impariamo a diventare extraterrestri. E quando torniamo sulla terra abbiamo una serie di difficoltà nel nostro sistema vestibolare, non riusciamo a camminare, quindi siamo anche noi disabili nei primi giorni, settimane o addirittura mesi. Quando guardo questi laboratori e vedo cosa fanno rimango incantato, perché vedo che usano le stesse tecnologie che usiamo noi e la NASA e forse addirittura qualcosa in più”.

C’era anche “AstroPaolo” ad inaugurare Astrolab, il 30 settembre presso l’IRCCS Medea di Bosisio Parini (Lc).

475 metri quadrati, sei locali dedicati ad ospitare le attrezzature per la ricerca e la riabilitazione, un locale per la stampa 3D, quattro studi per una decina di ricercatori ingegneri: AstroLab, un laboratorio di ricerca e di cura che mette a disposizione dei piccoli pazienti spazi terapeutici dove le attività riabilitative assumono la forma di un gioco, grazie a tecnologie all'avanguardia e ad ambienti dall'aspetto futuristico.

I laboratori hanno nomi e scenografie suggestive, ispirate allo spazio e alla tecnologia, come l’Antro Magico, laboratorio di realtà virtuale immersiva; l’Officina dei Robot, laboratorio di robotica; la Camera della Tuta Spaziale, laboratorio di stampa 3D; la Finestra sullo Spazio, laboratorio di stimolazione multisensoriale immersiva; la Passeggiata Spaziale, laboratorio di analisi del cammino; le Costellazioni Stellari, laboratorio di pletismografia optoelettronica e le Sale del Reattore, laboratorio di bioingegneria.

Astrolab è stato realizzato con il contributo del Ministero della Salute e grazie al sostegno di EMPATIA@Lecco, progetto emblematico per la Provincia di Lecco di Fondazione Cariplo e Regione Lombardia sul tema della riabilitazione coordinato da Univerlecco.

“Il Medea è uno dei 51 IRCCS presenti in tutta Italia, che coniugano ricerca avanzata e assistenza” ha dichiarato Giovanni Leonardi, direttore generale ricerca e innovazione del Ministero della Salute. “La Regione è l'interlocutore principale, ma anche il Ministero finanzia alcune attività, come è stato appunto per Astrolab. Assegniamo risorse agli istituti attraverso una rigorosa verifica delle attività che fanno: la ricerca, la qualità dell'assistenza e la capacità di questi studi di interagire con altri enti. È un sistema che vogliamo mantenere competitivo. Astrolab è un investimento in conto capitale che deve contribuire a qualificare l'assistenza del Medea su questo territorio. Solo un sistema che si rinnova è in grado di rispondere alle sfide e la ricerca è in grado di fare questo" ha proseguito il direttore.

“Progetti come AstroLab uniscono istituzioni, accademia, impresa e terzo settore. Grazie alla Nostra Famiglia vediamo la parte umana della ricerca e dell’evoluzione”. Il Vicepresidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala ha sottolineato il valore del progetto, che consente di utilizzare la tecnologia nell’attività riabilitativa dei piccoli pazienti in cura per gravi malattie o disabilità.

Attraverso ambienti ispirati allo spazio, i giovani pazienti possono vivere momenti di gioco e nel frattempo fare riabilitazione. A questo si unisce il lavoro dei ricercatori che, all’interno di questi spazi, possono sviluppare nuove terapie per migliorare le tecniche riabilitative per mezzo della robotica e della realtà virtuale: “le istituzioni hanno il dovere di sostenere e di promuovere questi progetti all’avanguardia che permettono di migliorare sensibilmente la vita dei giovani pazienti colpiti da gravi patologie”, ha precisato Sala.

Marco Rasconi, coordinatore della commissione servizi alla persona di Fondazione Cariplo, ha sottolineato l’importanza del “motore che fa andare avanti il mondo, cioè la ricerca. Coloro che anni fa hanno investito nella ricerca oggi sono i padri dei progetti che abbiamo oggi davanti agli occhi, come Astrolab, e che consentono alle persone con disabilità di avere in mano carte in più, che prima non avevano”.

“Lo scopo della tecnologia non è sostituire l'essere umano, ma favorire lo sviluppo delle funzioni motorie e cognitive del bambino e migliorare la partecipazione” rileva il Direttore Scientifico del Medea Maria Teresa Bassi:Nel 2018 abbiamo avuto ricoverati 4.473 bambini in attività ospedaliera mentre sono 24.982 le persone prese in carico in attività extra ospedaliera. Le patologie sono legate all'ambito neurologico e neuropschiatrico e tra i nostri pazienti abbiamo un elevato numero di bambini con malattie rare (1.552 nel 2018)”.

“Sono lieto di assistere ad un ulteriore importante passo in avanti verso la competitività del territorio Lecchese”, ha dichiarato il Presidente di Univerlecco Vico Valassi. “Emblematico è il termine che più si addice al progetto EMPATIA, il terzo capitolo di una mirata azione di interventi, finanziati da Fondazione Cariplo e Regione Lombardia, sul tema della neuroriabilitazione, che ha l’obiettivo di accrescere il territorio in termini di strumentazione, innovazione e ricerca sempre più competitiva, e volta alla risoluzione dei problemi, nonché alla crescita del capitale umano. In questo contesto – continua l’ingegner Valassi -, il capofila Univerlecco da sempre si fa promotore e aggregatore dei centri di eccellenza del territorio: mi piace ricordare come negli anni, grazie ai progetti e alle collaborazioni si sia riusciti a costruire un’entità, un sistema che amiamo definire Sistema Lecco, coeso e che lavora con l’obiettivo di mettere in connessione ricerca, innovazione, formazione e mondo imprenditoriale”.

Nicola Vitiello dell'Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa ha illustrato le prospettive di ricerca, sviluppo e adozione degli esoscheletri robotici. Ha anche brevemente illustrato le attività dell'azienda IUVO, spin-off della Scuola Sant'Anna, che si pone l'obiettivo di portare gli esoscheletri nella vita di tutti i giorni: "sto cercando di catalizzare l’attenzione sulla riabilitazione pediatrica, non solo per fare ricerca, ma immaginando proprio di sviluppare prodotti utili per la qualità della vita delle persone, anche dei più piccoli. Purtroppo attrarre finanziamenti nel settore della riabilitazione motoria pediatrica non è facile, forse a causa della complessità e modesta dimensione del mercato (modesta se confrontata con la riabilitazione motoria dell'adulto). In questo contesto è auspicabile che nel prossimo futuro vi sia un cambio di rotta e vi siano maggiori capitali destinati allo sviluppo di tecnologie per la riabilitazione motoria, in particolare per quella pediatrica".

“Per chi si occupa di riabilitazione pediatrica, se ragioniamo solo in termini economici, non c’è ritorno” conclude Gianluigi Reni, responsabile della ricerca in tecnologie applicate all’IRCCS Medea: “ecco, Astrolab è il nostro tentativo di lanciare un messaggio sociale perché, se investiamo precocemente nell’età dello sviluppo, la ricaduta sul bambino è elevata e la società funziona meglio”.

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