Io, Prinsessa e Luna

Io mi chiamo Luca e vengo da Genova. Ho 8 anni e mi piace tanto andare sui cavalli di mio zio a fare un giretto. I cavalli di mio zio si chiamano Prinsessa e Luna. Sono dei bellissimi cavalli, fin troppo belli. Prinsessa è bionda mentre Luna è nera con una macchia bianca sulla testa che sembra una luna. Prinsessa è molto tranquilla, mentre Luna invece no. Io andavo sempre su Prinsessa, poi un giorno sono voluto andare su Luna.
CavalloDopo il giretto è arrivato un cagnolino e allora Luna si è imbizzarrita. Poi ha scalciato in aria e mi ha preso sulla testa. Io veramente non è che mi ricordo molto, anzi non mi ricordo quasi niente. Però Valentina, la mia psicologa, mi ha detto che è normale non ricordarsi niente quando prendi una botta in testa. Mi ricordo le persone che erano vicino a me al momento dell’incidente: i miei due cugini, mia sorella e Nataly, una mia amica. Poi mi ricordo quello che ho detto il primo giorno che sono arrivato in Calabria: ho detto al mio papà “Andiamo in piazzetta?”.
Comunque gli altri mi hanno aiutato a ricordarmi qualcosa: mia sorella mi ha detto che dopo il calcio le sono caduto addosso, mentre mio papà mi ha raccontato dell’incidente. Quando mi sono svegliato ero un pochettino triste, perché non sapevo dove ero. Mio papà mi ha subito raccontato dell’incidente e mi ha detto che Luna mi aveva tirato un calcione in testa. Questo calcione mi aveva addirittura fratturato l’osso.
Nel secondo ospedale, il Gaslini, non ero molto felice, prima cosa perché non portavano da mangiare buono, e poi perché non si poteva neanche uscire fuori.
Poi, dopo questo ospedale, sono stato direttamente portato in ambulanza in un nuovo ospedale, La Nostra Famiglia, dove mi trovo anche adesso e dove ho pure conosciuto Valentina, la mia psicologa.
I primi giorni mi sentivo triste, mi sentivo come in un brutto sogno.
Ero così triste perché volevo tornare a casa; poi ero preoccupato che a Luna succedesse qualcosa di brutto, che mio zio la mandava via e la picchiava, anche perché mio zio è cintura nera di Karate e quasi quasi riesce a sollevare da solo il suo trattore. Poi avevo molta paura di non muovere più il braccio e la gamba.
Così, ogni tanto, mi capita di arrabbiarmi e di mettermi a piangere. Io lo so che non dovrei piangere e che non sono più un bambino piccolo, e così dopo che ho pianto mi sento un po’ in colpa. Però con Valentina abbiamo detto che ogni tanto piangere e sfogarsi fa anche bene. Tre volte addirittura mi hanno dato delle goccettine magiche per stare più calmo.
Con Valentina poi abbiamo fatto un gioco: cambiare i brutti pensieri con dei bei pensieri.
Per esempio, riguardo a Luna, il pensiero bello è che in realtà a lei non è capitato niente di brutto per il momento: è ancora a casa di mio zio ed è ancora il cavallo di mio cugino Giuseppe. Il secondo pensiero brutto, cioè che mi manca la casa, può essere cambiato con questo pensiero bello: tra due settimane andrò a casa mia per il fine settimana.
Il terzo pensiero brutto e cioè che ho paura per la gamba e il braccio, può essere cambiato con questo pensiero: anche Kristian all’inizio non riusciva a muoversi come prima e ora è molto migliorato. Anch’io, anche se mi è successa una cosa un pochettino diversa da Kristian, sono già migliorato: per esempio adesso dall’occhio sinistro ci vedo meglio, mentre prima ci vedevo proprio male, e addirittura quando ero al Gaslini ci vedevo male da tutti e due gli occhi.
Quindi sto guarendo e poi Valentina mi dice sempre che sono stato davvero davvero bravissimo fino ad ora e che, siccome non sono un supereroe, a volte posso anche piangere (solo Spiderman nel secondo film ha pianto) e posso anche essere un pochettino arrabbiato per quello che mi è capitato.

Sono passati un pò di giorni da quando ho scritto l’ultima volta: adesso vi racconto cosa mi è successo in quest’ultimo periodo.
Intanto ogni mattina mi hanno dato delle pastiglie “magiche”: queste pastiglie mi fanno piangere di meno. Infatti sono pastiglie magiche che asciugano le lacrime.
Poi mi sono tagliato i capelli corti che mi piacciono molto.
Poi sono stato molto molto bravo in tutti i trattamenti.

Luca, 8 anni


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