Un nuovo elettroencefalografo grazie al Rotary
Arricchirà la dotazione strumentale dell'Unità Operativa di neurofisiologia clinica di Conegliano e consentirà diagnosi più precise nelle epilessie farmaco-resistenti: la consegna ufficiale nella serata conclusiva del progetto “Message in a bottle”.
Più di 400 persone hanno partecipato il 23 giugno alla serata conclusiva di “Message in a bottle”, iniziativa del Rotary Club di Conegliano finalizzata a raccogliere fondi per l’acquisto di un elettroencefalografo ad alta densità per l'unità operativa di epilessia e neurofisiologia clinica dell'IRCCS Eugenio Medea.
L’evento, frutto della collaborazione tra industrie del territorio e artisti provenienti da tutta Italia, ha visto momenti di spettacolo con i bambini e i ragazzi de La Nostra Famiglia, con l’Accademia Danza di Maria Luisa Mariotto e con il Musical “Non c’è luce senza ombre” di Alberto Grollo.
Ad alternarsi con gli spettacoli, i momenti celebrativi del percorso svolto insieme: il dono alle 37 aziende, che hanno contribuito all’acquisto del macchinario, delle opere d’arte realizzate sulle Magnum di Prosecco e l’attesa consegna formale dell’elettroencefalografo: si tratta di un EEG ad alta densità, con 136 canali di analisi anziché i 32 dell’apparecchiatura attualmente in dotazione, per diagnosi neurologiche nei bambini.
“Donare uno strumento per diagnosi più precise nelle epilessie farmaco-resistenti permetterà a La Nostra Famiglia di mantenersi l’eccellenza per cui è conosciuta a livello nazionale e non solo - afferma Carlos Veloso dos Santos, presidente in carica del Rotary Club di Conegliano – È anche un gesto dall’alto valore simbolico: rappresenta la concreta testimonianza di quanto grande sia il cuore del nostro territorio, un circolo virtuoso che unisce imprenditoria e arte in nome della solidarietà”.
Il Primario dell’Unità Operativa di epilessia e neurofisiologia clinica Paolo Bonanni ha quindi illustrato l’attività del suo reparto, centro di riferimento nazionale per la diagnosi e cura delle epilessie e realtà innovativa per il panorama italiano, dove esistono valide strutture per la diagnosi ed il trattamento di questa patologia, ma dove manca un approccio olistico con la presa in carico globale del paziente epilettico, che presenta spesso situazioni di multidisabilità.
“Il lavoro attualmente svolto - sottolinea Bonanni - offre al paziente con epilessia un percorso che comprende l’inquadramento diagnostico, il trattamento delle crisi (in tutte le sue forme, grazie alla stretta collaborazione con i centri di neurochirurgia), il trattamento della malattia che mira anche al reinserimento nel tessuto sociale e al miglioramento della qualità di vita”.
Ad oggi il centro segue stabilmente in follow up circa 1300 pazienti con controlli almeno annuali. Circa il 50% di questi sono di provenienza extra Regione Veneto.
Sono presenti tutte le epilessie, con netta prevalenza di quelle farmaco resistenti o comunque facenti parte di un quadro clinico complesso ad eziologia genetico/strutturale. Il centro, ad esempio, è riferimento nazionale per la sindrome di Angelman (circa 70 pazienti).
L’équipe specifica è costituita da quattro medici, quattro tecnici neurofisiopatologi, un neuropsicologo che agiscono integrandosi con il restante personale sanitario.
Guarda il video dell’Unità Operativa di epilessia e neurofisiologia clinica di Conegliano