Archivio News

A Conegliano un nido per parlare di arte e di pace

La nuova installazione è stata progettata e realizzata dagli studenti del Centro di Formazione Professionale. Obiettivo: creare uno spazio comune per la relazione e il dialogo.

Sarà presentato il 2 luglio presso La Nostra Famiglia di Conegliano: si tratta del “Nido di Pace”, una struttura circolare in legno realizzata dagli studenti che frequentano il Centro di Formazione Professionale.

Rifinita con rami d'ulivo e canne di bambù, la nuova installazione è dotata di un ingresso semi nascosto e di un ampio spazio interno dove è possibile stare in tranquillità, su un materassino, sulle panchine o sulla sedia a rotelle. Sia la progettazione tecnica che la realizzazione pratica ha visto i ragazzi coinvolti, orgogliosi protagonisti alle prese con calcoli e fasi operative.

All’origine del progetto è stato il desiderio di trattare il tema della pace e l'esigenza di declinarlo nelle varie materie.

“Il nostro nido di pace vuole essere un abbraccio per chiunque entri all’interno – spiegano gli insegnanti che hanno ideato il tutto -. La pace merita di essere pensata in grande, con qualcosa di significativo che permetta ai ragazzi e alle ragazze di vivere in prima persona i valori di cooperazione per la costruzione di uno spazio comune. Uno spazio simbolico e reale, un'immagine significativa nella loro esperienza scolastica, un intreccio di elementi che diventa casa, luogo sicuro di partenze e ritorni, legami, intrecci, costruzione... La pace è un nido! Da costruire insieme, da tenere con cura nel tempo. La pace è un luogo di relazione e dialogo”.

Oltre alla realizzazione della struttura principale, ci sono state attività propedeutiche che hanno coinvolto in modo trasversale tutte le classi. Lo studio sulle “Parole di pace” è stato declinato nelle varie materie, partendo dalla cronaca con la lettura dei giornali, alla vita quotidiana, dalle canzoni alla poesia…

“Si tratta di un progetto dalla forte valenza multidisciplinare in quanto ha coinvolto tutti i ragazzi che frequentano il Centro – commenta il direttore della Formazione Professionale Flavio Pavanello – è un’iniziativa innovativa, un oggetto simbolico ma non astratto che coinvolge il vivere collettivo dei ragazzi, degli operatori, degli ospiti. E’ la dimostrazione che il nostro Centro può diventare un luogo di sperimentazione pratica e artistica”.