Ogni croce, se condivisa, è più leggera da portare

La testimonianza di una mamma sul pellegrinaggio a Lourdes con La Nostra Famiglia. Non è stato un evento straordinario a rimanerle impresso nel cuore, bensì tanti piccoli gesti, semplici parole, quotidiani incontri, che le hanno restituito una pace grande, piena, vera.

Nell’aprile dell’anno scorso, La Nostra Famiglia di Carate Brianza, dove è stato preso in carico il nostro bambino Rocco, ci ha dato la possibilità di partecipare ad un pellegrinaggio a Lourdes. Il pellegrinaggio è organizzato a livello nazionale quindi partecipano tutti i centri in Italia dell’Associazione, che l’anno scorso ha festeggiato il 70° anniversario della nascita.

Noi siamo partiti da Bosisio Parini in autobus per Milano Malpensa, dove abbiamo preso il volo diretto per Lourdes, dove ci siamo ritrovati con gli altri gruppi.

Ogni gruppo, a seconda della città e della Regione di provenienza, alloggiava in un albergo diverso. Subito dopo il pranzo nel nostro albergo, ci siamo presentati e ciascuno ha raccontato una piccola parte della propria storia, quindi abbiamo imparato i nomi dei bambini e dei ragazzi, dei volontari, degli educatori e organizzatori del pellegrinaggio.

Era da un po’ di tempo che io e mio marito desideravamo fare questo viaggio, visitare Lourdes; ma farlo in questo modo, insieme a tante famiglie che come noi vivono la “disabilità”, ha senz’altro avuto un significato diverso. Ci siamo sentiti davvero parte di una grande famiglia, “La Nostra Famiglia”.

Ricordo ancora l’emozione di trovarsi tutti insieme durante la prima Messa nella grande chiesa di Bernardette, pregare, cantare e abbracciarsi con tante famiglie come noi che quotidianamente affrontano mille difficoltà: Lourdes è un posto magico, me lo avevano detto in tanti, ma solamente quando sei lì, davanti a quella grotta, davanti a quella Madonna, vicino a quel fiume, avverti nel tuo cuore una grande pace. La sensazione che io ho provato è stata quella di non sentirmi sola con la mia sofferenza e di percepire che essa è un’opportunità per migliorare, per crescere, per aiutarsi.

Tutto è stato magico: visitare luoghi in cui è cresciuta Bernardette, immergersi nell’acqua delle piscine, partecipare alle processioni e di sera recitare il Santo Rosario nella grande piazza con le fiaccole accese. Abbiamo conosciuto tante famiglie e una cosa che non mi era mai capitata è che, pur non avendo mai visto queste persone, era come se le conoscessi da sempre: le ho sentite così vicine, c’è stata subito una grande empatia e ci siamo scambiati sorrisi, abbracci e qualche lacrima…

Come ci ha suggerito il vescovo Giuseppe, che ci ha accompagnati in questo profondo viaggio, “ogni croce, piccola o grande che sia, se condivisa può risultare più leggera da portare…”.

Un pezzo del mio cuore rimarrà sempre a Lourdes.

Antonia, mamma di Rocco